Massimo RAFFAELI , Per il Concerto Macina e Gang, Resistere! Resistere!Resistere! 19° Monsano Folk Festival, 7 agosto 2004
Resistere resistere resistere
Ci si può chiedere che cosa leghi un gruppo come La Macina, che da più di trent'anni fa ricerca sul campo e si occupa della tradizione folclorica, e un gruppo invece come i Gang, che da oltre vent'anni si esprime nella forma del rock combattivo, della musica antagonista: lo spettacolo di stasera, che prosegue la loro collaborazione, fornisce una chiara risposta.
Provo a dirlo così, molto semplicemente. Basta dare un'occhiata al programma di sala e all'elenco delle canzoni. La Macina recupera ciò che da molto tempo è cancellato, scordato (il mondo dei vinti, i canti di lavoro, la fatica contadina, la tragedia dell'emigrazione. Pensate: almeno due milioni di persone a New York hanno cognome italiano, altrettante a San Paolo del Brasile e oggi in questo Paese, qui in Italia, vige una legge sull'emigrazione che i membri della Corte Costituzionale, senza nemmeno molti giri di parole, giudicano segregazionista e razzista).
Patrimonio storico dei Gang sono invece le lotte nelle città e nelle fabbriche, il mondo degli sfruttati e dei subalterni.
Non è vero che non esistono più poveri; ce ne sono di più, solo che non hanno testimoni, non hanno voce. Povero è una parola diventata tabù. Chi comanda va in televisione e li chiama "i meno fortunati": ma il fatto è che molti sorridono, scuotono la testa, però quasi nessuno si incazza più sul serio.
Dunque Resistere resistere resistere è uno spettacolo, anzi un progetto, che va da ieri a oggi. Parla del presente. Del nostro presente.
C'è dentro il significato pieno della parola Resistenza, il momento più grande e più significativo della storia di un paese allora giovane e senza tradizioni democratiche.
Come una volta insegnavano persino nelle scuole, di lì sono nate le libere istituzioni e la Costituzione della Repubblica, la quale vieta espressamente, all'articolo 11, la partecipazione alla guerra. L'Italia negli ultimi dieci anni ha partecipato a tre guerre.
Ma evidentemente molti oggi pensano, perchè i morti sono tutti uguali, che la Resistenza sia stata una gaffe, un infortunio della storia nazionale, così come pensano che la Costituzione sia un ferrovecchio, un inciampo (in queste ore in un paesino del bellunese, che si chiama Lorenzago, a seicento chilometri dal Parlamento, chiuso, cinque uomini ritenuti dei saggi si stanno occupando del futuro della Costituzione repubblicana. Questi saggi fanno fatica a esprimersi in italiano ma dalle loro dichiarazioni si intuisce che vogliono riscriverla. Nel loro linguaggio riscriverla equivale esattamente a farla a pezzi, Alla riapertura del Parlamento, fra meno di un mese, è già deciso che a questo lavoro di macelleria spetteranno, contingentate, 110 ore, non una di più).
Proviamo semplicemente a mettere in relazione quelle 110 ore con il senso di quanto è avvenuto in Italia fra il 25 luglio del '43 e il 1 gennaio del '48, quando la Costituzione è stata promulgata, e avremo lo scenario.
E' chiaro che per la Macina e per i Gang, e anche per chi vi parla, questo scenario è uno spettro. E perciò il titolo di quel che adesso ascolterere, Resistere resistere resistere è qualcosa di più di un invito. E' un allarme, di sicuro, ma è anche, e paradossalmente, un gesto d'amore su cui tutti dovremmo interrogarci. Ha scritto un poeta, e vale per chiunque, per qualunque cosa: Quello che veramente ami non ti sarà strappato / quello che veramente ami è la tua vera eredità.
Massimo Raffaeli , Monsano, 7 agosto 2004
(per un concerto di Macina e Gang)
Introduzione di Massimo Raffaeli, in occasione della prima nazionale di Macina & Marino e Sandro Severini (Gang), "Resistere! Resistere! Resistere!" (Cantii sociali, di guerra, di emigrazione, di lotta, di speranza, di lavoro, di resistenza della nostra memoria), Concerto Inaugurale, del 19° Monsano Folk Festival, Monsano, Piazza dei Caduti, sabato 7 Agosto, 2004).
Ultimo aggiornamento (Mercoledì 28 Aprile 2010 16:18)