Dopo dieci lavori discografici e la pubblicazione del volume "Cultura Popolare Marchigiana", Jesi, 1985, “[…] sicuramente
la più ampia e organica raccolta di canti popolari che vantino le Marche […]” (Gastone Venturelli, dalla prefazione all’omonimo volume, 1985) , pubblica nel 2002, uno dei suoi CD più significativi: Gastone Pietrucci-La Macina, "Aedo malinconico ed ardente, fuoco ed acque di canto” (Vol. I), Storie di Note 024, dove “[…] per la prima volta, permette alla voce solista (sombre, scura, torturata) di uscire dal coro senza doversene emancipare, perciò restando una voce nella Macina e, nello stesso tempo, la voce della Macina […]” (Massimo Raffaeli, dalla prefazione del CD, Aedo malinconico ed ardente, fuoco ed acque di canto, Vol. I, 2002).
“[…] Mai s’è sentita la voce di Pietrucci così arrochita e convincente, un binomio di ancestralità e inflessioni dell’oggi che ha pochi riscontri, adesso, nel Bel Paese […]” (Guido Festinese, L’aedo marchigiano, Worldmusic, n. 59, Marzo-Aprile,2003).
“[…] Miniera di tesori e memorie dei canti del popolo che sarebbero andati sicuramente alla polvere, se Gastone Pietrucci non li avesse ricevuti dai portatori e letteralmente salvati dal buio profondo facendosi di essi voce e scena, sguardo del senso e del suono, con i suoi musicisti [… ] toccati dal dono della misura e dell’armonia consonante, altre pronunzie oltre la sua che sempre più si fa intensa, struggente e graffiata dagli anni [… ]“ (Francesco Scarabicchi, Gastone Pietrucci anima del canto popolare, il Messaggero, 20 Agosto, 2001).
“[…] la nudità della tua voce recupera una parte esemplare della tua ricerca. Sono, le tue [… ] sonorità elegantemente impure, mai approssimative. Rendono il tempo visibile. Il passato si fa presente, come il disegno delle nostre colline. Sono, i tuoi, suoni antichi, che abitano in noi, dettati dal bisogno di celebrare e consolare la propria esistenza con il mistero della musica […] ” (Gilberto Severini, da I trentacinque anni di Gastone Pietrucci con La Macina, 2003)
“[… ] Gastone Pietrucci: un canto che pur rivelandosi carico di uomini e di eventi, si leva solitario alle pacatezze lunari dei notturni, fino a risuonare eco nel vuoto cosmico. Ascoltarlo è percorrere i deserti della voce con l’erompente cognizione dell’incontro.” (Allì Caracciolo, La scrittura del canto, dalla prefazione del CD, Aedo malinconico, fuoco ed acque di canto, 2002).
Nel 2004, pubblica il Cd: Macina-Gang, "Nel tempo ed oltre cantando" (Storie di Note 033).
Nel 2006, pubblica il secondo volume di: Gastone Pietrucci-La Macina: "Aedo malinconico ed ardente, fuoco ed acque di canto" Vol. II, (Storie di Note 054).
"[... ] La voce di Gastone è tutt'uno con lui. Quando li incontri è per la vita. Per me, che sono un modesto ma assiduo e tenace viaggiatore nei territori del canto, la grana dei suoni che escono dalla gola di Gastone, i graffi della sua emissione che scavano solchi nelle parole come granelli di una sabbia antica sollevata da un vento caldo, sono come i suoni delle sirene che tentarono Ulisse, mi ammaliano, mi attirano fino a farmi confondere la mia voce con la sua. Gastone è uno di quei personaggi di cui sei tenatato di dire che se non ci fosse bisognerebbe inventarlo e non è retorica del luogo comune, per me almeno. La prova è che ho accettato la sua versione italiana di uan canzone yiddish, un'intollerabile "blasfemia" alle mie orecchie. Ma una "bestemmia" di Gastone Pietrucci, ha in sé il tratto di una grazia che viene da lontano". (Moni Ovadia,, Gastone ed io, dalla prefazione del CD, Aedo malinconico ed ardente, fuoco ed acque di canto, 2006).
Nel 2008 pubblica il doppio Cd Bootleg Live, Gastone Pietrucci-La Macina, Da "Tuto è corpo d'amore a "El vive d'omo" (Ventiquattro liriche dal canzoniere poetico di Franco Scataglini muiscata ed interpretate da La Macina)
"[...] Non potevo non entrare in contatto con questi singolari personaggi della Macina, perché, se di musica popolare ho una qualche infarinatura, alla canzone d'autore ho dedicato una vita. Scopro così un'intera compagnia di belle persone, cordiali, illuminate, artisticamente entusiasmanti. Scopro la simpatia e la voce rauca e ombrosa di Gastone Pietrucci, che con la stassa confidenza e lo stesso amore canta i documenti della tradizione marchigiana e i capolavori dei più grandi cantautori italiani. [...] La macina ha cancellato confini, ha abbattuto frontiere come dovrebbe essere ovunque per qualsiasi genere di frontiere" (Enrico de Angelis, dalla prefazione del CD, Aedo malinconico ed ardente, fuoco ed acque di canto, 2010).
Guido Festinese, che sulle pagine di Alias, Supplemento Settimanale de Il Manifesto (Sabato 3 Aprile 2010. Anno 13 - N. 14.), lo qualifica con il bollino di “immenso”: “ [...] Questo è il terzo capitolo dell’ Aedo, e siamo ormai a una sorta di pulsante “archivio della memoria” che ha dovuto incorporare nella scheggiata voce di pietra e di vento di Pietrucci altri materiali, che molti non crederanno “folk”: perché anche Piero Ciampi “Litaliano” come diceva Sartre, è un brandello di memoria che non deve andarsene, perché anche il Pasolini di Supplica a mia madre merita adeguata, sobria veste musicale. E che dire del Savona di E’ lunga la strada, percorso davvero “a latere” delle vicende del Quartetto Cetra? Sia come sia, qui partecipano, al solito, compagni di percorso che nobilitano il tutto con il dono della sincerità, senza schermi e paracadute: i Gang, l’Orchestra da Camera di Jesi, Ambrogio Sparagna e tanti altri. Perfino la Banda Osiris tiene un passo sobrio, ancorché monello. Dovuto, a un Signore del canto.” Guido Festinese, Alias, Supplemento Settimanale de Il Manifesto ,Sabato 3 Aprile 2010. Anno 13 - N. 14.
Nel 2012 con il Samuele Garofoli Quartet (Samuele Garofoli, tromba, flicorno, Gabriele Pesaresi. contrabbasso, Roberto Zechini, chitarra elettrica, Massimo Manzi, batteria) ha pubblicato il cd Ramo de fiori. I canti della tradizione orale marchigiana de La Macina incontrano il jazz. (RARa records PHM130710PG).
Nel 2015 con “Popular Symphony” , vero e proprio evento musicale, vede alla ribalta Gastone Pietrucci, leader, anima e “voce” del Gruppo di Ricerca e Canto Popolare La Macina e l’Orchestra Giovanile delle Marche, diretta dal Maestro Stefano Campolucci, inedito, grande progetto musicale, dove la musica classica incontra, contamina e “rinnova” la musica popolare ed in particolare alcune delle più belle canzoni del Gruppo La Macina. L'incontro tra Gastone Pietrucci e Stefano Campolucci è l'incontro tra due esperienze musicali molto diverse tra loro e mai venute a contatto: la musica sinfonica e la musica popolare marchigiana. Dal concerto, Popular Symphony (Il canto de La Macina in concerto sinfonico) scaturirà l’omonimo cd, che completerà ed arricchirà questo interessante ed inedito progetto musicale.
"Questo nuovo progetto di Gastone Pietrucci va inscritto, più che nell’ambito della sua ricerca, nella storia della sua voce, che in decenni ha attraversato testi ricavando spessore e profondità da entrambi[...] Un insolito lavoro, che segna dunque un passaggio particolare nella dimensione della sua vocalità, favorita dalla straordinaria interpretazione dell’Orchestra Giovanile delle Marche, magistralmente diretta dal maestro Stefano Campolucci, che ne ha curati gli arrangiamenti.[...] Pure, qui la VocePietrucci travalica la contraddizione, dimostra che si possono conciliare due contrari purché si sia capaci di trovare la via. Che è una terza direzione, né a metà tra classico e popolare, né quale mediazione di due generi tanto distanti. Questa scava nei testi originali una ulteriore anima, la evoca, la declina sull’onda di un suono complesso e inusitato, tramite il quale la suggestione classica, evocata dall’intenso pathos dell’Orchestra, nel pervadere il popolare, lo trasforma in epos, anzi ne scioglie l’epos congenito, quasi celato in essa, e lo esalta in gradazioni di infiniti cromatismi verso orizzonti dilatati e ampi, sì da risultare non un’originale variante del popolare, ma la narrazione di quell’epos effettuata dal Tempo stesso attraverso le vicende dei secoli celebrate, con solennità priva di retorica, dalla Memoria. È come il riconoscimento della Storia al Silenzio dei più. Per tali motivi questa Opera scrive una pagina importante non solo nella storia della voce di Gastone Pietrucci, ma anche nella storia delle interpretazioni e dell’arte che le fa vivere.[...]"
Allì Caracciolo. Popular Symphony, 2015.
Nel 2016 Nuovo progetto musicale e discografico di Gastone Pietrucci con Marco Poeta.Eccezionale incontro di due grandi artisti marchigiani: Marco Poeta, uno tra i migliori e più originali chitarristi acustici italiani e la magia della sua chitarra a dodici corde, incontra la "voce abisso" e "la voce scura e orturata" di Gastone Pietrucci. Sei brani del grande repertorio de La Macina, che riarrangiati ed reinterpretati dai due artisti, nascono a nuova vita in tutta la loro vibrante emozione, che grazie alla particolare tecnica adottata da Marco Poeta per la sua chitarra a dodici corde, rivela un mondo sonoro suggestivo ed inaspettato.
Sempre nel 2016 con La Macina pubblica con l'editore squi[libri], il supo primo cd live: La Macina.Nel vivo di una lunga storia (cd-book+dvd) f.to 13x13, cartonato, pp. 80, 15 foto a colori, con CD e DVD, € 20, ISBN: 978-88-89009-90-1, Collana “Crinali”
Al giro di boa dei cinquant’anni di attività, il gruppo più rappresentativo delle tradizioni musicali marchigiane si mette ancora alla prova, con il primo CD live della carriera, mentre nel DVD si ripercorrono i contesti e gli incontri che hanno alimentato un appassionante percorso di ricerca e animazione, con tappa in 29 comuni delle Marche (Monsano, Jesi, Staffolo, Cupramontana, Mergo, Polverigi, Cassero, Chiaravalle, Belvedere Ostrense, Montecarotto, Rosora, Arcevia, Sassoferrato, Fabriano, Isola Del Piano, Urbino, Montemarciano, Senigallia, Sirolo, Recanati, Filottrano, Appignano, Macerata, Cagli, Ancona, Corridonia, Fermo, Morro d’Alba e Petriolo). E attorno alla proposta artistica de La Macina e del suo ‘aedo malinconico e ardente’, Gastone Pietrucci, gli interventi di alcune tra le voci più emblematiche della cultura regionale: Carlo Cecchi, con un dipinto e una nota, Simone Massi, con i suoi disegni, e Allì Caracciolo. Massimo Raffaeli e Francesco Scarabicchi con i suoi scritti.Fran
ADRIANO TABORRO
Adriano Taborro, nato il 24/9/62 a Recanati, inizia a studiare la chitarra (suo strumento principale) a 6 anni. Accumula negli anni esperienze eterogenee che vanno da partecipazioni con Sergio.Endrigo,alla finale (come autore) di Arezzo Wave con i Colori Base,alla tournèe con i Crunasacra (Rock alternativo).
Partecipa a 4 edizioni di Musicultura (con: Oliviero Malaspina,Gianni D'Elia, Francesco Di Giacomo, Macina-Gang), collabora con Marco Poeta al progetto sul Fado suonando con Eugenio Finardi, Antonio Chainho e partecipa allo spettacolo "Viaggiatori sedentari" di e con Piero Cesanelli , Vanni Pierini, Pepi Morgia.
Dal 2000 la sua attivita' e' quasi interamente riconducibile a quella de La Macina e le sue partecipazioni piu' importanti coincidono con le tappe artistiche del gruppo (Premio Tenco, Premio Ciampi , Premio Città di Recanati ecc.). Attualmente nel gruppo suona chitarra classica, acustica, 12 corde,elettrica,mandolino e violino, ne è il Direttore musicale e responsabile di tutti gli arrangiamenti.
Sempre per La Macina ha musicato una delle liriche più belle e struggenti di Pier Paolo Pasolini: “Supplica a mia madre” ed eseguita per la prima volta nel Concerto-Spettacolo: “A Pà” (Concerto grosso per Pier Paolo Pasolini), Jesi, Teatro “Pergolesi” (9 Giugno 2005).
Insieme agli altri musicisti de La Macina: Marco Gigli, Roberto Picchio e Gastone Pietrucci ha musicato un corpus di liriche del poeta anconetano Franco Scataglini (una delle voci più intense e originali del Nocevento italiano), eseguite per la prima volta nei Concerti: “Tuto è corpo d’amore”, Ancona, Anfiteatro romano (12 Agosto 2005). e "El vive d'omo" , Ancona, Anfiteatro romano (15 Agosto 2007).
Ha partecipato ai seguenti lavori discografici de La Macina: “Aedo malinconico ed ardente, fuoco ed acque di canto” (Vol. I, 2002) (Vol. II-2006) (Vol. III, 2010) ; Da "Tuto è corpo d'amore" a "El vive d'omo, 2009; con i Macina-Gang, ha inciso: “Nel tempo ed oltre, cantando” (2004) e con Giorgio Cellinese al CD allegato al suo libro: "Jemece a ffà un sonnellino in fondo allo stagno..." (2008).
Nel 2013 con Andrea Del Signore, chitarre, Riccardo Andrenacci, batteria, percussioni e lui stesso,chitarre, mandolino, violino, con la partecipazione straordinaria di Allì Caracciolo, Mauro Mangialardi, Marco Poeta e Gastone Pietrucci, forma il progetto musicale Pop & Popular definito dallo stesso Taborro "un laboratorio dove cerchiamo di abbattere quella barriera, tutta italiana, esistente tra la musica popolare ed il pop, cioè la musica popolare contemporanea intesa non come quell'arte innocua imposta dai media per far piacere al popolo, ma quella che viene dal popolo ed assomiglia veramente al popolo".
Nel 2016 autproduce il CD Pop & Popular (oneirik Folk) con cinque brani dimostrativi del Progetto originario Pop & Popular, con la nuova formazeione la nuova formazione: Adriano Taborro,chitarre acustiche, classiche, 12 corde, elettriche, basso acustico, mandolini, violini, oud; Luigino Pallotta, fisarmonica; Marco Lorenzetti e Francesco Savorelli, percussioni; Claugio Mangialardi, contrabbasso; Fabrizio Carletto, basso elettrico.
MARCO GIGLI
Marco Gigli, nato il 30 giugno 1971, inizia a suonare la chitarra a 13 anni. Studia musica privatamente e, dopo la maturità, si iscrive al DAMS di Bologna, indirizzo musicale, seguendo i corsi di Roberto Leydi, uno dei più importanti etnomusicologi italiani.
Nel 1994 entra a far parte del Gruppo di ricerca e canto popolare marchigiano La Macina, come chitarrista e cantante.
Nel 1996 fonda il gruppo “Radio Noè” nel quale è voce solista, chitarrista, compositore delle canzoni e autore dei testi. Con la stessa formazione pubblica due CD: “TraSudando” (nel 2001) e “Cantina Cantarini” (nel 2005)..
Con La Macina ha collaborato ai seguenti lavori discografici: “Je se vedea le porte dell’affanno…” (1998), “Silenzio canta La Macina!” (1999), “Aedo malinconico ed ardente, fuoco ed acque di canto” (Vol. I, 2002) (Vol. II,2006). e (Vo. III, 2010)
Con i Macina-Gang, ha partecipato al CD “Nel tempo ed oltre, cantando” (2004).
Con La Macina, ha all’attivo decine di concerti e partecipazioni ai più importanti Folk Festival italiani ed internazionali e con i “Radio Noè” ad importanti manifestazioni sulla canzone d’autore.
Attualmente, con gli attuali musicisti de La Macina”, Adriano Taborro, Roberto Picchio e Gastone Pietrucci, ha musicato le liriche di Franco Scataglini (Ancona 1930-Numana 1994: una fra le voci più intense ed originali della poesia contemporanea) , eseguite, per la prima volta, in Ancona, nella inconsueta sede dell’Anfiteatro Romano, nell’agosto 2005, e 2007, nei Concerti-Spettacolo, rispettivamente: “Tuto è corpo d’amore” .e "El vive d'omo".
Ha partecipato ai sewguenti lavoro discografici de La Macina: "Aedo malinconico ed ardente, fuoco ed acque di canto (Vol. I - 2002) (Vol. II, 2006) (vol. III, 2010); Da "Tuto è corpo d'amore" a "El vive d'omo"; con Macina-Gang, Nel rempo ed oltre cantando (2004); e con Giorgio Cellinese, al Cd allegato al suo libro, "Jemece a ffa' un sonnellino in fondo allo stagno..." (2008).
Ha fondato i gruppi musicali Funkastigo e Catfishers.
ROBERTO PICCHIO
Roberto Picchio, nato nel 1975, ha intrapreso lo studio della fisarmonica all’età di sei anni, sotto la guida del M° Alessandro Mugnoz e successivamente con il M° Sergio Scappini, diplomandosi brillantemente in fisarmonica classica presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano.
Ha partecipato a numerosi corsi di perfezionamento tenuti dai maestri Mogens Ellegaard, Ivano Battiston, Salvatore Di Gesualdo, Sergio Scappini e Corrado Rojac. Dal 1991 al 1995 ha fatto parte del quartetto di fisarmoniche “Adamo Volpi” e dal 1995 al 1999 è stata la prima fisarmonica della “Fisorchestra Città di Osimo” svolgendo numerosi concerti in tutta Italia.
E’ uno dei componenti e fondatore del “Milonga Quintet”, gruppo nato nel 1996, che propone nuovi arrangiamenti e sperimentazioni ispirati alle musiche di Astor Piazzolla. Con questa formazione svolge da anni in Italia e all’estero un’intensa attività concertistica. Nel 1998 ha registrato con il “Milonga Quintet” il brano “Libertango” nel CD “Tribute to Astor Piazzolla” e nel 2005 è uscito il loro primo album “Romance” per la Wide Sound.
Nel 2003 si è esibito con il cantautore Vinicio Capossela all’interno del “Premio Internazionale di Fisarmonica Città di Castelfidardo”.
Dal 2002 collabora con i “Radio Noè”, gruppo jesino che sperimenta la nuova canzone d’autore, con il quale ha registrato due CD, “TraSudando” e “Cantina Cantarini”.
Dopo aver frequentato il corso di musica popolare con Roberto Leydi presso il DAMS di Bologna, nel 1999 è entrato a far parte del Gruppo di Ricerca e Canto Popolare “La Macina” di Gastone Pietrucci. Con “La Macina”, oltre i numerosi concerti sia in Italia che all’estero (Canada, Argentina, Germania, Francia, Croazia, Bosnia, Albania) ha suonato nelle più importanti Rassegne musicali italiane: Premio Città di Recanati, Premio Tenco, Premio Ciampi, Folkest.
Sempre con “La Macina” ha registrato sei CD: “Aedo malinconico ed ardente, fuoco ed acque di canto” vol. 1 (2002) vol. 2 (2006) vol. 3 (2010), Da "Tuto è corpo d'amore" a "El vive d'omo" (2009); “Nel tempo ed oltre, cantando” (2004) insieme al Gruppo dei “Gang” dei Fratelli Marino e Sandro Severini; "Jemece a ffa' un sonnellino in fondo allo stagno..." (2008), libro con Cd allegato di Giorgio Cellenese, curato da Gastone Pietrucci.
MICHELE LELLI
Michele Lelli , ha intrapreso lo studio della batteria a 9 anni, seguendo gli studi con il M° Alessandro Carlini e poi con Massimo Manzi. Nel 1996 si è diplomato in studi di tipo Bandistico sotto la guida del M° Stefano Crucianelli. Numerosissime le performance live al fianco di svariate formazioni. Ha suonato con il cantautore Benito Madonia, con Marco Poeta: ha accompagnato musicisti come Antonio Marangolo, Ares Tavolazzi, Franco Cerri, Stefano Cerri, Fausto Cigliano, Sergio Endrigo, Francesco Di Giacomo, Enrico Intra, Antonio Forcione e la cantante brasiliana Themis Rocha. Molte le esperienze anche nell’ambito del blues, con i “Dipinto di blues” con alle tastiere il M° Massimo Tempia della Demo Morselli Band.
Ha all’attivo 15 lavori discografici. Il primo al fianco del gruppo rock demenziale “De Massackros”; altri quattro con il gruppo di musica leggera italiana “Usi e Costumi”, con i quali ha partecipato nel 1998 in Germania, allo Schleswig-Holstein Festival; un altro lavoro con i Polyetnic Muzak, folk band capitanata dal cantastorie italo-francese Oliviero De Quintajé.
Nel 2002 e 2006, 2010 ha registrato rispettivamente il Vol. I , Vol. II e Vol. III dei CD “Aedo malinconico ed ardente, fuoco ed acque di canto” di Gastone Pietrucci-La Macina.
Nel 2002 fa parte degli “Amici di Fred”, una swing band tributo a Fred Buscaglione capitanata da Maurizio Minestroni. Con Luciano Mongeri degli Ogam ha musicato lo spettacolo teatrale “Campana” dedicato al poeta Dino Campana con la regia di Allì Caracciolo. Nell’estate del 2003 con La Macina ha accompagnato Rossana Casale nella serata d’apertura del 18° Monsano Folk Festival. Tra le innumerevoli jam-session da ricordare quelle con Rodolfo Maltese e Gianni Coscia (Musicultura 1996); Mò better funk; Luca Pecchia; Giordano Pietrosi; Gianni Coscia (Musicultura 1996); Tiziana Ghiglioni Trio ; Gli Echi d’Arcadia; Milonga Quintet; Joy Salinas; Dan Stuart (Green on Red) e i “Loose Diamonds” (gruppo rock texano).
Attualmente fa parte del Concerto Musicale Ambaradan con il quale propone musiche dei maggiori cantautori italiani e francesi oltre a brani propri.
A Recanati ha suonato con l’Orchestra Società dei Concerti di Bari nell’Opera “Così fan tutte” per la celeberrima regia di Giorgio Strehler.
Partecipa come batterista al progetto de La Macina: “L’espressione di un volto per caso” (Omaggio a Luigi Tenco) , insieme ai Fratelli Severini (Gang), gli Ambaradan ed il poeta Francesco Scarabicchi. Nel 2005, sempre con La Macina partecipa all’Omaggio al grande poeta anconetano Franco Scataglini: “Tuto è corpo d’amore” (Il canzoniere di Franco Scataglini musicato ed interpretato da La Macina), con la partecipazione straordinaria di Massimo Raffaeli e Francesco Scarabicchi; ed all’Omaggio al poeta e cantautore livornese Piero Ciampi con il Concerto-Spettacolo: “Sono bello, bellissimo, il più bravo e non perdono” (La Macina per Piero Ciampi), con la partecipazione straordinaria di Enrico de Angelis e la regia di Allì Caracciolo.
RICCARDO ANDRENACCI
Riccardo Andrenacci,inizia a suonare la batteria giovanissimo, da autodidatta, per poi ricevere insegnamenti da diversi maestri (G. Ascolese , M. Raimondi , G. Prina ) iscrivendosi infine al CPM di Milano, conseguendo il diploma in batteria con il M° Walter Calloni . Nel frattempo partecipa ai seminari di G. Chaffee , D. Garibaldi, E. Toro, P. Erskine , S. Smith , V. Colaiuta , M. Roach .
Approfondisce il linguaggio jazzistico con Giampiero Prina e le ritmiche latine con Walter Calloni , studia le ritmiche orientali recandosi a Bali , in Cina, in Giappone e nelle Filippine prendendo contatti con maestri locali.
Le esperienze musicali partono dalla realtà locale recanatese con il gruppo Osmosis con il quale partecipa a varie manifestazioni (Arezzo Wave , Rock targato Italia,….), al programma Help ed a numerosi concerti. Si trasferisce poi a Bologna dove inizia a collaborare con diversi artisti del circuito emiliano per poi trasferirsi a Milano.
Suona con il cantautore milanese Flavio Ferlisi , nella Big Band del CPM, con la cantante inglese Julia St . Louis , collabora con l'agenzia Spirit Music Menagment di Milano, partecipa alla tournè di Monica Anderson , suona con Paolo F. Bragaglia e Mauro Pagani lavorando sia in studio (alla realizzazione dei cd Magnum Chaos e Censura) che in concerto ( Beach Bum Festival, Festival Jazz di Torino, Festival di Amandola con la direzione. artistica di Pepi Morgia , Festival di Firenze, Festival del Lazzaretto….), con il cantautore Donato Matola , con il gruppo Io (C. Sangiorgi voce, F. Pastori chitarra) con il quale è attualmente coinvolto in un progetto discografico, suona e registra in studio con i Teciapa , con Sara Demagistri , all'interno del CPM ha modo di lavorare e suonare con F. Mussida , S. Cerri, D. Michelon (arrangiamento musicale).
Suona nei clubs del Nord-Centro Italia con la band degli Zenigata e con numerosi altri turnisti del circolo milanese in formazioni con repertorio cover, insegna batteria alla Scuola civica di Ossona , collabora con il Percussion Center di Milano, con la UFIP di Pistoia, suona in diversi spettacoli teatrali.
Attualmente collabora con i Polietnik Muzak (musica etnica e folkloristica ) incidendo il cd Memorabilia , con i Procris (repertorio dedicato a Santana ), con il gruppo cantautoriale Radio Noè con i quali incide il loro secondo album “Cantina Cantarini ”, con il gruppo di bossanova degli Autra Vèz (Alessandra Rogante voce, Valeriano Ulissi chitarra, Antonio Felicioli flauto-sax, Ludovico Carmenati contrabbasso).
Nel Febbraio 2007 inizia un nuovo percorso musicale con il gruppo di canto popolare LA MACINA, con il quale partecipa nel 2007 alla costruzione ed agli arrangiamenti del secondo Concerto-Spettacolo sulle liriche di Franco Scataglini: "El vive d'omo" ( agosto 2007), al nuovo Spettacolo "Nel blù dipinto di blù" (Omaggio a Domenico Modugno, ed alla realizzazione del terzo CD di Gastone Pietrucci-La Macina, che ha chiuso la trilogia dell' "Aedo malinconico ed ardente, fuoco ed acque di canto" (Vol. III, 2010).. Inoltre sempre con La Macina, nel doppio Cd live, Da "Tuto è corpo d'amore" a "El vive d'omo" (2009).
GIORGIO CELLINESE
Giorgio Cellinese, nato nel 1945 ad Atri (Te), sta collaborando sin dal 1977, con Gastone Pietrucci nelle sue ricerche sul campo delle tradizioni popolari marchigiane, umbre ed abruzzesi. Nel Gruppo “La Macina” ricopre il ruolo di economo e di coordinatore.
Nel 1996 ha seguito un corso per “Operatore teatrale” condotto dalla TEE (Teatro Europa Esperimenti) a Jesi, sotto la guida del regista Gabriele Vacis, dello scenografo Sergio Tremonti e dello storico del teatro, Antonio Luccarini.
Per il Monsano Folk Festival nel 1993 ha curato per la prima volta la regia dell’ “Opera Totale” di Màlleus e ideato e curato la regia della “Trilogia del tempo”: nel 1995, con il “Concerto dell’Aurora” (L’alba, il canto, la preghiera, la tradizione), nel 1996 con, “La notte dell’attesa” (Concerto “lungo, itinerante, notturno, sotto le stelle) e nel 1997 con il, “Concerto del Tramonto” . Sempre nel 1996 insieme a Gastone Pietrucci ha firmato la regia de “Il mare, il dolore e la nostalgia” (con Luciana Zanetti & Lina Marinozzi Lattanzi). Nel 1998, ha curato la scenografia e firmato con Gastone Pietrucci la regia del Concerto-Spettacolo della Sera: “Stateve zitti che adesso ‘ncomincia…” (Materiali di fiabe marchigiane in forma di concerto) e la scenografia del Concerto-Aperitivo di Mezzogiorno: “Il cavalier crudele” . Nel 2000 ha ideato e curato la regia del Concerto-Aperitivo di Mezzogiorno: “Ora mistica per l’Anno Santo”.
Inoltre dal 2001è stato autore ed interprete della “Trilogia della memoria” una serie di Spettacoli sui ricordi e sulle tradizioni popolari atriane della sua famiglia: nel 2001, con “Jemece a ffa’un sonnellino in fondo allo stagno…”, nel 2002 con “Sanda Lucie che ll’ucchie pizzute…” (Formule magiche, riti e Santi d’Abruzzo), e nel 2004 con “Ecco arriva Giò Giò” (Ultima parte della trilogia sulla memoria) con la regia di Allì Caracciolo. In tutti e tre gli Spettacoli è stato accompagnato nel canto da La Macina.
Nel 2008, ha pubblicato il libro : "Jemece a ffà un sonnellino in fondo allo stagno..." (a cura di Gastone Pietrucci) con allegato CD di questa sua ultima esperienza teatrale della “Trilogia sulla memoria”, che ha inaugurato a Jesi, nel Teatro Studio “"Valeria Moriconi”, la ventitreesima edizione del Monsano Folk Festival. Nel libro sono trascritti i copioni delle sue tre piece teatrali, mentre nel CD sono riportati tutti i suoi canti e le registrazioni originali degli informatori ed un omaggio musicale de La Macina e dei Gang.