Maria Rosa MILANI , Montemarciano, 23 Aprile 2006
"Non sono venuta alla fine del Concerto a complimentarmi di persona per non dire le solite frasi banali per una serata che è stata tuttaltro che "il solito Concerto". Oltre tutto me ne sono andata all'intervallo; sarai sorpreso, ma ero turbata per l'intensità dei messaggi e delle emozioni che avevo colto fino nel profondo dell'anima. Avevo bisogno di riflettere, di sedimentare, di comprendere... Stamattina ho riascoltato il CD, Aedo malinconico ed ardente, fuoco ed acque di canto (Vol. II), era molto, molto presto e la musica, la tua musica, si è fatta lentamente spazio dentro di me con la luce del giorno che avanzava...
Quella voce, quei suoni non erano più quelli della Macina e del Gastone che ho conosciuto. Non era il Gastone che con tenacia, amore e umiltà è andato a raccogliere voci, suoni, documenti e testimonianze perchè la loro traccia non andasse perduta.
Questo Gastone è andato oltre il prototipo: questo Gastone è risalito all'erchetipo.
Il silicio del tempo che segna l'epidermide del volto scava, negli animi eletti, un solco così profondo da arrivare alla profondità della luce.
La tua voce, le altre voci che ti hanno a tratti accompagnato, quei suoni (il sassofono aveva la suggestione e l'orrida fascinazione della siringa di Pan)... Certo mi si è accapponata la pelle... lo chiamavano timor panico... ma come non provarlo quando hai la sensazione di stare in punta di piedi all'orlo di un abisso da cui provengono suoni e suggestioni al di là del passato remoto... Misteri Eleusini, Dioniso che svela il suo volto bifronte, dei e demoni, forze ctonie e rarefazioni siderali... brividi di luce che trapassano i sensi...
Hai ripercorso lo spazio-tempo per approdare alla "sacra matrice" di quelle testimonianze da te raccolte negli anni, un materiale all'apparenza umile, povero, "volgare" (nel senso di popolare che proviene dal volgo).
La tua voce, che mai come ora sembra scaturire dalle vene più profonde del tuo essere; la tua presenza sul palco così essenziale, scarna, sono diventati ineffabile icona, straordinari veicoli di un viaggio oltre gli angusti confini del quotidiano.
Alla Macina, ai tuoi compagni di viaggio e a te non posso dire che un semplice grazie.
Teneramente, sempre.
Maria Rosa"
Maria Rosa Milani, Montemarciano, 23 Aprile , 2006
(in occasione del Concerto di presentazione al Teatro Pergolesi di Jesi, del CD, Gastone Pietrucci-La Macina, Aedo malinconico ed ardente, fuoco ed acque di canto (Vol. II)., aprile 2006)