Alberto PIERUCCI, Il Resto del Carlino,19 Gennaio 1988; 8, Luglio, 1992
Pienone” al Pergolesi per ascoltare i testimoni della tradizione popolare,
“Cinque minuti prima dell’ora prevista come inizio dello spettacolo, in piazza della Repubblica giungeva ancora gente diretta in Teatro per assistere alla presentazione dell’ultimo LP della Macina “Marinaio che vai per acqua…”, ma doveva poi tornarsene indietro perché di posti liberi non ce ne erano più; anche il loggione era gremito e nella stessa platea, addossate al muro, decine di persone si accontentavano di stare in piedi, pur di godersi il canto di questi bravi testimoni della tradizione popolare marchigiana.. […]
[...] Poi la Macina, composta di sette elementi, proponeva brani di canto popolare di varia estrazione, ma prevalentemente raccolti dalla preziosa testimonianza orale delle ultime ex “filandare” jesine, alcune delle quali erano presenti in sala. L’espressività, l’efficacia dell’esecuzione semplice e genuina, l’intelligenza interpretativa, sorrette sempre dalla sapienza con cui Gastone Pietrucci ricompone e dà nuova vita ai canti senza mai indulgere a tentazioni di spettacolarità gratuita, costituivano il pregio con cui sempre questo Gruppo imprime un significato di qualità al suo lavoro. A circa metà della serata si è provata una suggestione particolare nell’ascolto di “Bizzarro”, una specie di ballata in cui il fiabesco e il tragico si intrecciano al sentimento di amore, concludendosi con un elementare e consolatorio senso filosofico della vita. Gastone Pietrucci, interpretando da solo questo canto attinto nel cuore della provincia maceratese, ha dato un saggio di bravura, anche per l’efficacia della sua espressività drammatica […].
Alberto Pierucci, il Resto del Carlino, Martedì 19 Gennaio, 1988
"[...] E poi le esecuzioni della Macina, sempre improntate da un intento di fedeltà e di scrupolosità filologica [...]. Un vero recupero delle radici popolari della nostra cultura [...] "
Alberto PIERUCCI, Il Resto del Carlino, 8 Luglio, 1992