Edoardo FRASSETTO , RockeRilla , N° 284, Aprile 2004
MACINA-GANG
Nel tempo ed oltre, cantando
"Da tempo si parlava di questo disco che vede mescolarsi il sound elettrico e corposo dei Gang a quello acustico e tradizionale de La Macina, storico gruppo di ricerca nella musica popolare marchigiana, guidata dal cantastorie Gastone Pietrucci. "Nel Tempo Ed Oltre, Cantando" è un'opera importante di riscoperta di una tradizione contadina e popolare, ma soprattutto del valore di una cultura orale qui trasportata in canzoni, che mirano da una coralità di voci e di strumenti. E' un gioco di scambio di sonorità e di interpretazioni tra queste due formazioni, ma anche un atto di amicizia e di stima, la concretizzazione di un girovagare per l'Italia a suonare e a raccontare. Undici tracce, dodici brani tra i più significativi del repertorio di entrambe le band. Unica pecca forse la mancanza di un caposaldo come "Banditi Senza Tempo", un vero manifesto del pensiero dei Gang. Essere banditi come metafora di una vita contro, a scavare in profondità i canali di un'sistenza che spesso siamo costretti a deviare dal corso originario.
I Gang privilegiano canzoni dal tessuto sociale e politico, come la ballata "Sesto San Giovanni", le commoventi "La Pianura Dei Sette Fratelli", che si intreccia con "Stavo In Bottega Che Lavoravo", un inedito de La Macina, ed "Eurialo E Niso", uno dei più bei spaccati della storia della resistenza. Non mancano una versione dal grande impatto di "Le Radici E Le Ali" e "Kowalsky", brano denso di riferimenti e significati.
La Macina propone invece una repertorio che comprende una serie di canti tratti dalla tradizione orale cone "Caridà caridà Ssignora", travestito da scatenato pezzo rock, la filastrocca "Cioetta cioetta", in cui Marino Severini e Gastone Pietrucci dialogano al canto. "E' Ffinidi I Bozzi Boni", un canto di fine filanda. Preziose testimonianze che vanno gustate e custodite gelosamente".