Federico GUGLIEMI, il MUCCHIO , n. 569, 9-15 Marzo 2004, recenzione a MACINA-GANG, "Nel tempo ed oltre, cantando"
"Di questo disco si parlava da un sacco, addirittura anni. Lo si pensava infatti (quasi) imminente all'inizio del 2001, quando nel cd allegato al primo Mucchio Extra trovò posto una medleydal vivo di Iside e Cecilia, qui riproposti in altre versioni. Ma in casi come questi, si sa, il tempo ha un'importanza relativa, specie se poi si rivela galantuomo e ripaga la lunga attesa con risultati speciali.
E' uno splendido incontro, Nel tempo ed oltre, cantando (il titolo deriva da una poesia di Alfonso Gatto), tra due band diverse per vicende musicali ma accomunate dalla capacità non solo dalle origini marchigiane ma anche e soprattutto dalla capacità e dal desiderio di percorrere - ciascuna alla sua maniera - le vie della tradizione: tradizioni prettamente folcloriche per la Macina, oltre vent'anni di carriera discografica vissuta fuori dai giri ufficiali ma fieramente dentro la propria cultura, e rock per il combo di Marino e Sandro Severini, la cui coerenza non è stata soffocata dal muoversi da un tempo altrettanto lungo all'interno di un circuito più esposto.
L'incrocio fra le due realtà avviene così sul terreno comune di una canzone ruspante e ribelle, che non ha timore di denunciare le troppe nefandezze passate e presenti e di chiamare a raccolta gli spiriti antagonisti ma che sa anche parlare con un linguaggio intensamente poetico; una canzone autentica e un linguaggio intensamente poetico; una canzone autentica e sanguigna come tutto ciò che nasce dalle radici, interpretata con sapiente equilibrio fra strutture in prevalenza acustiche ma aperte ad azzeccate, seppur mai esagerate, incursioni elettriche; una canzone che attinge sia dal repertorio della Macina - composto da brani appartenenti al patrimonio popolare delle Marche, riesumati dall'oblio e opportunamente riarrangiati - e sia da quello autografo dei Gang, le cui matrici folk vengono fatte emergere in modo ancor più evidente.
In un'ora di sonorità vivaci e suggestive, rese ancor più attraenti dagli scambi vocali - già, perchè più o meno ognuno esegue i pezzi dell'altro - e dei duetti tra Gastone Pietrucci e Marino Severini, sfilano dunque inni come Le radici e le ali, Kowalsky, La pianura dei sette fratelli, Iside, Sesto San Giovanni
ed Eurialo e Niso alternati a episodi magari ignoti al pubblico del rock italiano ma assolutamente non antitetici con quelli dei Severini, nonostante l'uso del dialetto e il linguaggio poetico per forza di cose meno elaborato (ma almeno Stavo in bottega che lavoravo e Ceciliapotrebbero tranquillamente essere firmati Severini, tanto sono vicine al mondo espressivo dei Gang. Quanto basta e avanza per fare di Nel tempo ed oltre, cantando un brillante progetto etnomusicologico, una straordinaria antologia di storie e un ricco serbatoio di emozioni profonde."
Federico GUGLIELMI, Il Mucchio, n. 569, 9-15 Marzo 2004
(recenzione al CD: Macina-Gang, Nel tempo ed oltre, cantando)