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Tiziana TOBALDI ,Aedo malinconico ed ardente, fuoco ed acque di canto, Voce della Vallesina, Anno LVII-N. 7- Domenica 28 febbraio 2010
GASTONE PIETRUCCI-LA MACINA: PRESENTATO IN TEATRO IL SEDICESIMO DISCO CHE COMPLETA LA TRILOGIA DEL GRUPPO FOLK
"AEDO MALINCONICO ED ARDENTE, FUOCO ED ACQUE DI CANTO"
Dopo oltre quarant'anni di ricerca sulle tradizioni popolari della cultura orale marchigiana, una intensa attività musicale con la produzione di quindici lavori discografici, La Macina, uno dei gruppi storici del folk revival italiano, ha presentato sabato 6 febbraio, al Teatro Pergolesi di Jesi, il suo sedicesimo CD, ultimo volume della trilogia dell' Aedo malinconico ed ardente, fuoco ed acque di canto, edito da Storie di Note. L'evento ha avuto il patrocinio del Comune e dell'Assesssorato alla Cultura di Jesi, della Fondazione Pergolesi Spontini, dell'Assemblea Legislativa delle Marche e del Centro Tradizioni Popolari. "La Macina ha cancellato confini, ha abbattuto frontiere, come dovrebbe essere ovunque per qualsiasi genere di forntiere", ha scritto nella prefazione dell'opera Enrico de Angelis, critico musicale, storico della canzone italiana, vicepresidente e responsabile artistico del Club Tenco di Sanremo, sintetizzando il messaggio ricco degli echi di un tempo trascorso, del senso dell'amicizia e della memoria, dei volti appassionati, malinconici, sereni o assorti che l'opera di Gastone Pietrucci e La Macina presenta. "Il terzo Aedo - ha spiegato Pietrucci - segue il percorso dei primi due lavori (ripresa, nuove elaborazioni e interpretazioni di brani già precedentemente incisi, insieme a brani inediti, il tutto registrato in presa diretta), prosegue ed amplifica la linea intrapresa dal secondo Aedo: quello dell'inserimento, in scaletta, di brani al di fuori del repertorio popolare marchigiano. Infatti al tradizionale sottotitolo Canti della cultura orale marchigiana è stato aggiunto: ed altri percorsi. Nel progetto originario i brani dovevano essere cinque ma, per volontà espressa dagli eredi di Franco Scataglini, la traccia della canzone Tuto è corpo d'amore (musicata da La Macina su testo poetico di Scataglini, che doveva aprire il CD) è stata a malincuore tolta dalla scaletta". I brani non popolari compresi nel disco sono: Supplica a mia madre, versione musicale di una lirica di Pier Paolo Pasolini, in cui l'esistenza, colma di silenzio e di mistero, appare trafitta dal dolore e da profonde dissonane interiori; E' lunga la strada, del repertorio "politico" meno conosciuto di Virgilio Antonio Savona, leader e fondatore dello storico Quartetto Cetra. Il Natale è il 24, un dovuto omaggio de La Macina a Piero Ciampi, "poeta orale, un poeta da ascoltare persino quando la musica non c'è", scrive di lui Enrico de Angelis. Infine la suggestiva Dicono di me ( To The Unknown Man) di vangelis, per solo voce e pianoforte, nella versione italiana diAnnamariaTesta. Poi dal lungo lavoro di ricerca svolto da Pietrucci sul terreno della memoria, i canti della tradizione orale marchigiana: parole ritrovate fra la gente, fra i riti della civiltà contadina, fra gli umili che tracciano da sempre la storia del mondo, quella che non fa rumore, ma che scandisce un tempo vero, una materialità umanizzata. Storie ritrovate tra i vasti orizzonti dell'esperienza umana dibventano emozioni che continuano a vivere in musica, a volte deboli e singhiozzanti, altre volte forti e cariche di speranza, regalando la saggezza del tempo che diventa memoria alle nostre quotidianità frettolose e superficiali. Con Ambrogio Sparagna e il suo organetto è proposto "Coraggio amor mio...", uno struggente lamento contro la guerra, risalente alla prima coscrizione obbligatoria di napoleone Bonaparte del 1799. Le ragioni del cuore contrapposte alla logica della ragione calcolante: l'uomo, nel profondo, ha da sempre lo sguardo proteso verso ciò che deve essere amato. E poi "So' stato a llavorà a Montesicuro..." : il tema del lavoro, diventa un omaggio ai suoi caduti, che rischiano di essere - frettolosamente dimenticati ed ignorati da questa nostra povera Italia, così ipocrita, triste, impaurita, incattivita, egoista, distratta e soprattutto priva di memoria - scrive Gastone Pietrucci nel CD. "La pora Giulia", canto narrativo molto popolare ed amato tra le "filandare" jesine, è presentato nella versione originale dell'informatrice e nel suggestivo arrangiamento a fado di Marco Poeta. La vita è piena di partenze a cui non siamo pronti, e il canto lascia intravedere nell'anima sciami inanerrabili di sentimenti, ricordi, presenze. Eseguita con la Banda Osiris, una deliziosa e divertente versione di "Mariuccina a mme mme gela..." rappresenta un momento di giuoia pura, di ilare serenità: una sosta al riparo dalle tempeste della vita. E' dedicata a Caterina Bueno, artista e ricercatrice che ha diffuso in Italia e all'estero la musica popolare toscana, la ballata "Mentre che rastrellava...". Dalla storica collaborazione con i Gang nasce una nuova versione di "Angelo che me l'hai ferito 'l core...", canto d'amore, simbolodi un dialogo mai interrotto con l'altro, che cancella ogni assenza, distanza, silenzio, perchè "...'n'orà senza di te non posso stare,/ nella memoria mia sei tutte ll'ore...". Raccolta a Jesi da Gastone Pietrucci, la serenata "Dormi dormi mia giovane 'nesta..." è eseguita per la prima volta in versione sinfonica con l'Orchestra da Camera della Scuola Musicale "G. B. Pergolesi" di Jesi, diretta dal Maestro Stefano Campolucci. Un gioiello di inestimabile valore: amore, fede, dolore e speranza sussurrati con una musica dolcissima e pochi versi che sfiorano l'infinito. Chiude la traccia fantasma del CD il sassofonista Federico Mondelci con lo straordinario inedito "Invictus", scritto ed eseguito appositamente per La Macina. Tante altre collaborazioni hanno impreziosito il lavoro dell'Aedo: la copertina è del pittore, grafico e video-artista Mario Sasso; cover design Stefano Santini, che ha curato sino ad oggi tutti i lavori discografici de La Macina; la fotografa Emanuela Sforza; il critico letterario Massimo Raffaeli, gli scrittori e poeti Allì Caracciolo e Francesco Scarabicchi, il tastierista Màlleus, il contrabbassista Paolo Galassi, Francesco Caporaletti, Fabio Verdini. Un lavoro ricco di contributi molteplici e frutto di significative collaborazioni: in primis i preziosi informatori a cui Gastone Pietrucci rivolge sempre un ricordo particolarmente affettuoso. Grazie a loro il canto diventa un luogo di condivisione fra persone e generazioni. E la musica un'autentica sapienza che lega l'anima umana e la storia.
Tiziana TOBALDI, Voce della Vallesina, Anno LVII-N. 7 - Domenica 28 Febbraio 2010.
Ultimo aggiornamento (Giovedì 06 Maggio 2010 10:57)