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Paolo TERMENTINI ,Su Scataglini ripensateci, Pietrucci supplica gli eredi, Il Messaggero, Lunedì 8 Febbraio 2010.
GIORNO E NOTTE
Jesi / L'accorato appello della Macina a fine concerto davanti al teatro gremito.
Tuto è corpo d'amore, un'assenza-presenza nel nuovo disco. Applausi anche per Marco Poeta, i Gang e gli altri musicisti.
SU SCATAGLINI RIPENSATECI, PIETRUCCI SUPPLICA GLI EREDI.
Eredi di Scataglini, ripensateci. Sabato sera, davanti a un Pergolesi gremito per la presentazione del terzo e ultimo atto dell' Aedo malinconico ed ardente, fuoco ed acque di canto, Gastone Pietrucci, anima e leader storico de La Macina, ha stupito tutti con il suo appello accorato, "affinchè questa assurda, kafkiana querelle finisca e venga concessa la sospirata liberatoria. Se c'è qualcuno che ha perso - ha aggiunto - è l'arte, la poesia, la musica, il buon senso". Applausi. Un concerto segnato da un'assenza che è stata comunque presenza. Quella del grande poeta dorico Franco Scataglini. Tuto è corpo d'amore, che avrebbe aperto il disco se gli eredi non avessero negato i diritti, è stata cancellata da una riga rossa, traccia numero "0" in cima alla lista delle canzoni. Una ferita viva, non ancora cicatrice. Sanguigno, inossidabile, Gastone Pietrucci ha tenuto i fili di uno spettacolo pieno di sfaccettature. Cantando, naturalmente, con la sua voce graffiata e profonda, ma anche raccontando, prima di ogni brano, le storie e i motivi che ne hanno permesso il concepimento. Rispettata la scaletta del disco.
Angelo che me l'hai ferito 'l core..., con i Gang, in un restauro rock che ne ha mantenuto i toni nostalgici. E' lunga la strada, sempre con i Gang, una perla di cantautoriato civile, omaggio al repertorio meno noto di Virgilio Antonio Savona, compianto leader del mitico Quartetto Cetra. La "pora" Giulia lascito prezioso delle filandare jesine che la guitarra portuguesa di Marco Poeta ha trasformato in un fado avvolgente. Il Natale è il 24 del grande Piero Ciampi. I tradizionali Mentre che rsatrellava..., canto dalle origini smarrite e Coraggio amor mio..., lamento antibellico. La bizzarra versione di Mariuccina a mme mme gela..., una chicca grazie all'arrangiamento della Banda Osiris (a causa della loro assenza offerta al pubblico direttamente dal disco). Dormi dormi mia giovane 'nesta..., eseguita in acustica con l'orchestra da camera del maestro Stefano Campolucci, uno dei momenti più intimi e commoventi della serata. So' stato a llavorà a Montesicuro..., attualissimo spaccato sulle morti bianche. Infine Supplica a mia madre, struggente poesia di Pier Paolo Pasolini e Dicono di me di Vangelis, proposta della versione di Annamaria Testa. Poi altre sorprese. Due fascinose melodie di Marco Poeta, accompagnato dall'arpa di Lucia Galli e dall'oboe di Andrea Andreani. "Col pugno nella mano", ragalo di Alberto Cesa, fondatore del gruppo piemontese Cantovivo e tra i più grandi interpreti del folk revival, da poco scomparso e a lungo applaudito. "Sesto San Giovanni" dei Gang e il tradizionale "E' ffinidi i bozzi boni...", naturalmente eseguite con i fratelli Severini. Dopo i ringraziamenti, gran finale con tutti gli ospiti sul palco a cantare la Pasquella , accompagnati dal coro e dal battito della mani di un teatro intero.
Paolo TERMENTINI, Su Scataglini ripensateci, Pietrucci supplica gli eredi, Il Messaggero, Anno 132. N° 38, Lunedì 8 Febbraio, 2010.
Ultimo aggiornamento (Giovedì 06 Maggio 2010 10:52)