CIRO DE ROSA, Il Giornale della Musica, Maggio 2010
ITALIA POPOLARE
L' AEDO DELLE MARCHE
Pietrucci possiede l'autorevolezza di chi ha celebrato "il mondo alla rovescia" con l'urgenza di sottrarre all'oblio le espressioni musicali di tradizione orale marchigiana, dei cui testimoni ha compreso la lezione e l'umanità profonda. Non è casuale che nella sua maturità d'artista puro, con i suoi compagni de La Macina e tanti comprimari tra cui Sparagna, Banda Osiris e Orchestra da Camera di Jesi e i soliti fratelli Gang Severini, incroci autori che la musicalità popolare l'hanno ricercata, intrecciata, assorbita. Così è in questo terzo atto dell' Aedo. Il canto di Gastone, timbro scabro alla Tom Waitz, veste di tinte rock ballad una trama di stornelli tradizionali. Gli arpeggi di guitarra portuguesa di Marco Poeta inondano di pathos lusitano il canto narrativo "La Pora Giulia". "E' lunga la strada" omaggia Virgilio savona. Del tutto naturale riproporre la poetica orale e marginale incarnata dal Piero Ciampi de "Il Natale è il 24" o musicare con passo lieve la pasoliniana "Supplica a Mia madre". Il tributo a Caterina Bueno arriva con "Mentre che rastrellava", e riportando in luce "So' stato a llavorà a Montesicuro...", canto di protesta che parla all'Italiaccia imbarbarita e smemorata di oggi in cui si muore ancora sul lavoro.
Ciro De Rosa, Il Giornale della Musica, Culture/World, Anno XXVI, n. 270 / maggio 2010.