Tiziana OPPIZZI & Claudio PICCOLI , Milano 30 Maggio, 2006
[...] Il tuo è un percorso che ha radici profonde e che è meritevole del successo che sicuramente otterrai con questo lavoro.[...]
[...]compresa la tua voce che ha acquistato la profondità del mare (non la trovo graffiante) [...]
"... Ma veniamo all'argomento che ci piaceva approfondire sul successo attuale e cioè sull' "Aedo malinconico ed ardente, fuoco ed acque di canto".
Un articolo di Pietro De Martino sull'ultimo numero della Rivista dell'Istituto De Martino mi ha stimolato a scriverti in quannto delinea molto bene il rapporto tra tradizione e innovazione, quesito che è emerso da subito, sin dall'inizio del revival
e che si esprimeva nella riluttanza di molti ad intervenire anche marginalmente a modificare i canti tradizionali.
L'articolo continuava dicendo: "E' bello apostrofare il mondo con un canto "oggettivo" se non addirittura "collettivo", ben protetto dai documenti originali. Non per questo inventare o modificare un canto è tradire le consegne o affogare nella vanità [...]
Anche senza volere, anche se si vuole ricopiare fedelmente un canto tradizionale, si modifica involontariamente e poi la realtà offre sempre spunti nuovi meritevoli di essere raccontati. Non dimentichiamo che il documento originale prima di diventare tale era una "canzone viva" che ha avuto successo tra la gente ed è proprio la liturgia che mummifica e ingessa tutto!"
Questo è un primo argomento, ma per te è ancora un discorso diverso in quanto tu hai avuto il grande merito di aver scoperto il documento originale, da buon ricercatore lo hai fatto conoscere, lo hai fatto apprezzare e oggi attraverso una rivisitazione, che non ne ha snaturato il nucleo originario, lo presenti ad un pubblico ancora più vasto. Il tuo è un percorso che ha radici profonde e che è meritevole del successo che sicuramente otterrai con questo lavoro.
Cambiando non si riparte da zero, si riparte sempre dalle esperienze maturate fino a quel momento, compresa la tua voce che ha acquistato la profondità del mare (non la trovo graffiante) e il fatto che grandi personaggi, mi riferisco a Moni Ovadia e forse un pò anche Marino Severini, ti imitino sia per te motivo di giusto orgoglio!.
L'apporto di musicisti di valore, inoltre, ha portato questi canti a una perfezione del tutto nuova e inaspettata capace di andare al di là di schemi e steccati che ancora oggi esistono tra popular music e l'altra musica.
Scendo più nel particolare del cd. La cosa che a noi piace è che tutti i canti sono conosciuti, quindi siamo portati maggiormente ad apprezzare sia la voce che gli arrangiamenti musicali.
ertamente un critico musicale sarà in grado di approfondire maggiormente determinati aspetti, ma penso che possa farti piacere anche il parere di due vecchi e affezzionati estimatori![...]"
Tiziana Oppizzi-Claudio Piccoli, Milano 30 Maggio 2006